20/11/2010 -
comunicato *Quattro formazioni e due mister. Esordienti e ragazzi rispondono agli ordini di mister Bodrato. Allievi- campioni d’Italia- e juniores rispondono a quelli di mister Cavallini.
Un vivaio decisamente ben allestito e seguito. Perché a Camogli la pallanuoto è una scuola che si insegna da piccoli.
Una chiacchierata a 360° con Alessandro Cavallini e Alberto Bodrato, i papà delle giovanili bianconere.
D: “Quanta pallanuoto c’è nel suo passato?”
C: “Io devo tutto alla pallanuoto. Per quanto riguarda le esperienze che ho deciso di fare e anche per le persone che ho incontrato. Praticamente, di una passione ne ho fatto il mio mestiere.”
B: “Una vita trascorsa in piscina. Come atleta, istruttore e allenatore.”
D: “Cosa vuol dire vivaio per una società di pallanuoto?”
C: “E’ il futuro di una società. Tutti hanno un vivaio. Però il fatto di riuscire a dare qualità e supporti didattici ai ragazzi fa sì che un vivaio possa rappresentare la linfa vitale della società.”
B: “Vuol dire futuro e deve essere la base di partenza per chi ha intenzione di impostare un serio lavoro sul futuro dei prossimi atleti della nostra società.”
D: “Quanto sono grandi i giovani del Camogli?”
C: “Indubbiamente devo dire che sono bravi. Sono grandi, grandissimi, perché fanno una vita che non è comune ai loro coetanei. Sveglia presto, scuola e allenamento quasi tutti i giorni della settimana. E a scuola hanno ottimi risultati. La maggior parte di loro, inoltre, vanta anche belle soddisfazioni in campo sportivo. Bisogna comunque continuare a lavorare e mantenere unità di intenti con le famiglie- scuola- dirigenti.”
B: “Hanno delle grandi prospettive e io ritengo tutti loro molto fortunati perché praticano uno sport molto impegnativo in una società che, in Italia e non solo, riesce a garantire la miglior crescita possibile.”
D: “Lei allena allievi e juniores con ottimi risultati. Cosa prova quando alcuni suoi giovani vengono convocati in prima squadra?”
C: “Da una parte sono contento per loro e sono sicuro che la prima squadra sia completata da persone preparate. Dall’altra temo un po’ che si montino la testa e si sentano arrivati, quando devono sapere che sono solo all’inizio del loro percorso.”
D: “Con esordienti e ragazzi la pallanuoto deve essere considerata come …”
B: “Una continua crescita fisica e mentale per poter fornire a tutti loro le basi utili ad affrontare il lungo impegno che devono compiere per diventare atleti di livello assoluto.”
D: “Il sogno nel cassetto di un allenatore delle giovanili …”
C: “Fortunatamente, senza peccare di presunzione, per il solo aspetto delle giovanili ne ho già realizzati due. Il primo è stato vincere il titolo giovanile nella propria piscina gremita (estate 2008, under 17). Il secondo è stato vederli trionfare a livello italiano
con la giovanile under 17 agli Europei 2010. Mentre a livello assoluto, è quello di vedere un mio atleta vincere le Olimpiadi.”
B: “Vedere un mio giocatore convocato in prima squadra o, ancora meglio, in Nazionale.”
Valeria Abate Di Terlizzi - Uff. Stampa RN Camogli