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La ricetta di Cattaro:
la pallanuoto in Montenegro
Un articolo decisamente interessante di Mirko Vicevic, disponibile sul sito della RN Savona
12/02/2012 - Laura Sicco (RN Savona)

Continua il viaggio di "AreaTecnica", la rubrica dedicata alla formazione sportiva ideata e curata dal Direttore Sportivo della Rari Nantes Savona Claudio Mistrangelo, attraverso i settori giovanili.
Oggi è la volta del Cattaro di Mirko Vicevic e del Montenegro, stato balcanico dalla grande tradizione pallanuotistica, che ha conquistato il titolo di vice campione europeo ai recenti campionati di Eindhoven.

Il commento di Claudio Mistrangelo e il curriculum sportivo di Mirko Vucevic >> clicca qui

1) Introduzione 
La pallanuoto è la nostra vita, Cattaro è il nostro ambiente. La pallanuoto e Cattaro erano, sono e saranno un modo di vivere. Kotor è la città che nel 2010 era campione d'Europa con il Primorac, campione di Coppa Len con il Cattaro, arrivava ai quarti di finale di Len con il VAL, è rappresentata da otto giocatori nati a Kotor nella Nazionale del Montenegro, conta i due terzi degli allenatori di tutte le squadre nazionali, vanta con queste tre squadre il primo posto in 5 delle 7 categorie del campionato nazionale, schiera 7 arbitri internazionali, tutti quelli della lista montenegrina, e l'arbitro, forse il migliore del mondo, che ha fischiato la finale delle Olimpiadi. Tutto ciò con la forza di 17 mila abitanti che vivono nel comune di Kotor (censimento del 2010).

2) Tradizione 
Ormai sono tantissime le famiglie che contano tre generazioni di pallanuotisti e sono veramente pochi quelli che a Kotor non hanno mai provato almeno ad allenarsi. Specialmente durante i mesi estivi, quando la temperatura del mare lo consente, Kotor offre per la pallanuoto un palcoscenico meraviglioso, tante porte buttate tra le barche nelle spiagge, tanti bar e ristoranti sul lungomare dove paga da bere chi ha perso ai rigori tirati nello specchio d'acqua lì davanti. E anche le ragazze danno sempre la precedenza ai pallanuotisti e questo non è poco. Anche a questo livello amatoriale è difficilissimo trovare chi vuole stare in porta, così si manda in porta qualcuno per punirlo o perché è scarso ed in questo modo anche a livello amatoriale si inizia l'attività di portiere.

3) Lavoro che facciamo sul terreno così fertile        
Da molti anni sono presenti nel settore tante società (in tutto il Montenegro sono sei). L'organizzazione societaria è simile a quella italiana, ma la concorrenza è all'ennesima potenza. La battaglia principale da noi parte subito da chi è più bravo a portare i bambini per la prima volta in piscina, ad avvicinarli al primo contatto con la pallanuoto. Chiaramente occorre avere una struttura ed un organico adatti: una piscina con porte regolari e allenatori che programmano il contenuto dell'allenamento.
Il W.A .Cattaro, la mia società, registra risultati veramente sorprendenti essendo una società nata appena nel 2008. Siamo la società con maggior numero di iscritti del Montenegro, in particolar modo nelle annate '99, 2000 e più giovani dove contiamo un totale di 70 bambini iscritti. Il nostro futuro, il futuro della società, la qualità che la W.A. Cattaro esprime e che soprattutto esprimerà nelle prossime stagioni dipende e dipenderà esclusivamente da queste annate.
Tutto questo, che riteniamo sia la nostra enorme forza, passa e si svolge attraverso i seguenti punti:
a) Propagandare la pallanuoto già presso i ragazzini di 4 - 5 anni attraverso conoscenze, amici, maestre ed avviarli al nuoto e alla pallanuoto iniziando contemporaneamente il processo di valutazione delle loro qualità. Un'azione di propaganda anche tra i genitori può essere decisiva, ricorrendo anche alle conoscenza di parenti e amici. Per noi è' importantissimo reclutare una base molto grande e, per farlo, anticipare il contatto con la pallanuoto in modo che avvenga nella nostra società.
b) Avere allenatori di fama mondiale o gli "eroi del posto", così da facilitare il reclutamento giovanile.
c) I genitori devono essere informati subito, senza grandi promesse, con lo slogan che in ogni scuola o classe c'è un fantastico dottore, musicista, avvocato, ecc. ecc. e che il nostro compito è di trovare in ogni classe un bravo pallanuotista.
d) Costruire un orario che dia la possibilità a tutte le categorie di allenarsi 6 giorni su 7, costruirlo in modo che sia elastico perché anche in Montenegro i ragazzini iniziano come in Italia ad avere troppi impegni.

4) Lavoro quando sono già arrivati in piscina       
Ci sono alcune semplici regole che ritengo fondamentali per legare i ragazzi all'attività in modo serio e per dare un'impronta alla loro formazione futura:
a) Devono essere sempre seguiti da una guida valida.
b) Devono prestare sempre la massima attenzione
c) Devono lavorare per ottenere subito dei risultati perchè l'obiettivo è quello di vincere e perchè la vittoria è lo scopo della loro attività.
d) Vanno premiati subito i migliori perché possano essere di esempio allo sviluppo di tutti gli altri.
e) Contemporaneamente tutti sono bravi perchè tutti pagano la quota e perciò sono tutti necessari per far funzionare il sistema.
f) Occorre cercare, ovviamente nei limiti possibili, il risultato che però è doppio: è la vittoria momentanea, ma anche l'arrivo in prima squadra. L'equilibrio tra queste due ultimi obiettivi è la cosa più difficile perchè i genitori (che decidono nell'80 % dei casi) portano i figli nella società che ha i migliori risultati giovanili. Inoltre i genitori solo in percentuale modesta, secondo i nostri sondaggi e la nostra esperienza, riescono ad avere la visone a lungo termine cioè quella che dagli 11 anni conduce alla 1^ Squadra. La bravura del tecnico a bordo vasca e la strategia della società possono facilitare l'equilibrio tra le vittorie giovanili e la formazione del giocatore completo.

5) Come "lavoro" in piscina può trasformasi in un sistema che mantiene la società     
Più soci, più quote, più allenatori, più genitori.
Genitori, insieme a parenti ed amici, sono una forza che va oltre le quote. Si può immaginare dal numero degli abitanti di Kotor che una società con tanti bambini e tante famiglie possa conquistare un "peso politico" presso le istituzioni locali.
Se gli esercizi e il lavoro svolto "piacciono", i bambini portano altri bambini. Le riunioni con i genitori vanno sempre fatte per avvicinare tutti coloro che vivono le eventuali problematiche della società, anche economiche, rappresentandole come un ostacolo verso i loro figli. Organizzare e proporre sempre incontri internazionali, tornei e varie attività non solo estive coinvolgendo i genitori.
La divisione per categorie attraverso gli strumenti adatti. Per "strumenti" adatti intendiamo le dimensioni del campo, la durata della partita, il numero dei giocatori in acqua, la grandezza delle porte, la grandezza dei palloni ed il numero dei giocatori per squadra. Si può capire meglio l'organizzazione del lavoro in vasca attraverso questi dati e con gli orari dell'allenamento che seguono.


Nati Campo porta n°pallone durata n°giocatori
1993/94/95 30x20 3,00x0,90 (5) 4 x 8' 14
1996/97 30x20 3,00x0,90 (5) 4 x 7' 14
1997 30x20 3,00x0,90 (5) 4 x 7' 14
1998 24x16 2,50x0,85 (4) 4 x 6' 15
1999 24x16 2,50x0,85 (4) 4 x 6' 15
2000 24x16 2,15x0,74 mini-mini 4 x 6' 17
2001 24x16 2,15x0,74 mini-mini 4 x 6' 17


Anni 93-94-95: dal lunedì al sabato 18,30-20,00 - 2 partite settimanali
Anni 96-97-98: dal lunedì al sabato 16,00-17,30 - 1 partita settimanale
Anni 99-00: dal lunedì al sabato 16,00-17,30 2 partite settimanali
Anni 01-02-03: dal lunedì al venerdì 13,00-14,00 - 1 partita settimanale
Anni 04-05-06: lunedì, mercoledì, venerdì 13,00-14,00 - 2-3 partitelle settimanali
 
In conclusione  
Ognuno ha problematiche diverse, la nostra battaglia principale, come già detto all'inizio, parte molto prima dell'età agonistica, praticamente iniziamo il reclutamento dei bambini prima che vadano a scuola.
I punti 3, 4 e 5 spiegano come lo facciamo e sono sempre pi&ugra ve; sicuro che un grosso lavoro dipende dalla società e dai personaggi scelti per avere il primo contatto con i bambini.
In conclusione molta parte delle sorti della società e del settore giovanile dipendono da fattori non tecnici.


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