11/02/2012 -
Paolo Grillo
Secondo esperimento nella pallanuoto: ieri sera a Sori in occasione di Pro Recco-Jug Dubrovnik sono state sperimentate le luci colorate subacquee, studiate da Alessio Piaggio, ex giocatore di Civitavecchie e Fiamme Oro, per essere d’ausilio agli arbitri. Ma non solo: consentono più trasparenza e potrebbero permettere la comprensione del gioco da parte dei neofiti di questo sport: il tutto, in omaggio al concetto di spettacolarizzazione della pallanuoto, da sempre avara di innovazioni.
Alla comunale di Sori la ditta specializzata Piscine di Castiglione di concerto con Aqvatech Engineering ha allestito quest'innovazione tecnologica (inaugurata a Civitavecchia alla fine dello scorso anno in occasione di Italia - Russia di World league) la più importante degli ultimi anni, costituita da sorgenti luminose di Led colorati che indicano tutte quella parti della vasca impossibile altrimenti ad essere delineate. I led colorati, quindi, indicheranno la linea dei 5 metri, quella dei 2, attualmente contrassegnate dai birilli giallo e rosso) la linea di porta ed i pozzetti.
Fin qui un’esperimento che è senza dubbio propedeutico alla crescita della pallanuoto. Ma il vero tallone d’Achille di questo sport, resta comunque la totale abulicità di un ambiente incapace a sfruttare le innovazioni, di più, se da una parte cresce, dall’altra regredisce.
Ammettiamo che questo nuovo sistema diventi una regola: ad oggi quante volte i dispositivi dei time out sono ko negli impianti italiani? Ad oggi quante sono le vasche dotate di postazione stampa, dotate di connessione wireless o prese di corrente? Su tutte la monumentale Scandone di Napoli, dove, usanza tipica italica, si gioca a rimpiattino fra società utilizzatrici e chi gestisce l’impianto (comune di Napoli), oppure il rinato impianto di Genova Albaro, una volta tempio di nuoto e pallanuoto, oggi una cattedrale nel deserto. Anche con le gradinate sporche.
Purtroppo ci sono ormai meccanismi incancreniti che solo una ventata di ringiovanimento degli attori potrebbe (condizionale d’obbligo) cambiare.
Ma oggi chi frequenta questo mondo di cloro, pensa solo a gestire le piscine, perché c’è
il profitto dietro l’angolo, e certamente non il pubblico sugli spalti. Oggi c’è chi in Italia ha in mano ben 67 impianti. E cosa fa per crescere? Benvengano, allora, le novità: ma con l’intento di cancellare un nefasto passato.
Foto waterpoloweb.com©