Lo scudetto Allievi cambia Riviera, da quella di levante fa vela verso ponente e, dopo nove anni, approda a Savona per la terza volta.
Vince la RN Savona, vera sorpresa delle finali 2013: chiusa dai pronostici, a posteriori rivelatisi azzardati, batte con merito le favorite della vigilia e conquista meritatamente il titolo.
Un uomo di punta ma, soprattutto, un collettivo formidabile. Ed un grande allenatore, “giovane” di ruolo ma esperto nel gestire le situazioni ed ottimizzare le risorse.
Sconfitta, nella finalissima, la RN Camogli, una delle squadre più titolate della pallanuoto giovanile italiana, condotta dall’allenatore più medagliato degli ultimi anni. E questo non può che accrescere il merito dei neo campioni d’Italia ed il valore dello scudetto conquistato.
Per un tempo e mezzo l’incontro si sviluppa nel segno del massimo equilibrio, poi sono i bianconeri a tentare l’allungo che, però, si limita a sole due reti di scarto: 2-4 a metà della seconda frazione, 3-5 prima del cambio di campo, 4-6 ad un minuto dal termine della terza.
Quindi solo Savona, il Camogli non segna più.
Alesiani accorcia le distanze prima dell’ultimo intervallo e, dopo il pareggio di Rubino a poco meno di due minuti dal termine dell’incontro, nell’azione successiva segna la sua terza rete personale che vale il primo ma definitivo vantaggio.
Lo scudetto si tinge di biancorosso.

L’incontro che vale il gradino più basso del podio ha come protagoniste RN Bogliasco e Canottieri Napoli, già di fronte lunedì pomeriggio nel terzo turno della fase preliminare.
Difficile cambiare comportamenti o tattica in così breve tempo e difatti l’incontro, con le dovute proporzioni, è (quasi) la fotocopia del precedente.
Dopo la rete iniziale di Messina, in quel che resta del primo tempo più Canottieri che Bogliasco: il pareggio è di Iaccarino, il sorpasso di Ruocco ed il minibreak di Campopiano, questi ultimi in superiorità per le temporanee espulsioni di Di Somma (tiro ben oltre la sirena dei 30” a disposizione) e di Brambilla (a “rimorchio” nel rientro).
Come nella sfida precedente, chiusa la prima frazione in svantaggio, nella seconda si assiste alla decisa reazione dei liguri che, ben “condotti” da Di Somma, riprendono il consueto gioco corale che si concretizza con le reti di Gavazzi, Messina e Brambilla, messi nelle condizioni migliori per offendere.
Dall’altra parte l’alfiere è Borrelli, abile a tenere la posizione sulla linea dei 5m dalla quale, liberatosi di forza dell’avversario o dopo averne subito il fallo, scarica bombe, non sempre precise, verso la porta di Pellegrini, sempre vigile. Al termine della seconda frazione è quindi il Bogliasco che torna a condurre, seppur di misura.
Dopo il cambio di campo l’incontro prosegue sulla stessa falsariga ma si segna pochissimo, anche grazie all’efficacia dei due portieri. Nulla può Tancovi sul rigore tirato da Di Somma che porta i suoi sul +2 all’ultimo intervallo e sul +3 a metà della quarta frazione.
La controreazione dei ragazzi di Enzo Massa è tardiva: le reti di Borrelli e di Nweke, che sfruttano due situazioni di superiorità a disposizione nell’ultimo minuto dell’incontro, servono solo a limitare il passivo.
La RN Bogliasco conquista i tre punti e tinge di Liguria anche il terzo gradino del podio.

La finale per il 5°posto va al Nuoto Catania che supera ai tempi supplementari la Pro Recco, priva del portiere Rancich, assente per improvviso attacco febbrile giunto in nottata, sostituito dal rientrante Squeri, ancora convalescente, che portiere non è.
Nonostante la formazione d’emergenza, ulteriormente indebolita dall’uscita per tre falli di Datema, Mattia Polverino e Landi, uno per tempo a partire dalla seconda frazione, la giovanissima squadra di Radjenovic (età media inferiore a 16 anni) tiene botta agli avversari per tre frazioni ed ha la forza di portare l’incontro all’overtime, recuperando il triplo svantaggio maturato all’inizio della quarta. Mossa “quasi vincente” lo spostamento di Squeri nel suo ruolo canonico e l’arretramento in porta di Tommaso Polverino, altro estremo difensore non di ruolo.
Il “miracolo” non si ripete nei supplementari nei quali gli etnei segnano una rete per tempo,  la seconda da annoverare, ormai, tra le rarità: Cardinale entra da cinque con la palla tra le braccia e conclude con un inusuale tiro “a schizzo”.
Il rigore trasformato da Cotella ad un minuto esatto dagli eventuali tiri di rigore riaccende le speranze ma serve solo a limitare lo scarto ed aumentare il rammarico: se il cambio tra Squeri e Polverino fosse stato fatto prima …!

La finale delle deluse che apre il programma va alla Florentia che ce ne mette di più e batte la Lazio. I biancazzurri, nuovamente a ranghi completi, non riescono a liberarsi dalle pause che li hanno caratterizzati nelle finali della Sciorba, oggi particolarmente accentuate in fase conclusiva.
I biancorossi, più “vecchi” di qualche mese e con qualche chilo in più, non si fanno scappare l’occasione per fare risultato.
Per i giovani romani l'appuntamento alla prossima stagione nella quale, praticamente con la stessa squadra, saranno certamente protagonisti.