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CR Liguria:
cosa state facendo?
Ancora un pasticcio, l’ennesimo, combinato dagli ‘addetti ai lavori’ liguri: decisioni cervellotiche, regolamenti calpestati.
29/04/2012 - redazione

L’interesse della pallanuoto giovanile italica verso i diciassettenni è concentrato, non giudichiamo se giustamente o no, sul campionato Allievi A: onore delle cronache alle ventiquattro squadre entrate a far parte della “elite” nazionale, poco spazio, incompleto e saltuario, alle restanti decine e decine che giocano nei campionati regionali.
A questa tendenza si conformano gli “addetti ai lavori” della pallanuoto ligure; senza sforzo alcuno visto che decisioni stravaganti, con il massimo dispregio dei regolamenti (internazionali) e poco rispetto per le società, sono prese, costantemente, in quasi tutte le categorie giovanili.
Veniamo ai fatti.
Campionato Allievi B Liguria 2011-2012. La fase preliminare del campionato “A”, conclusa solo a ridosso di Natale, ha necessariamente ritardato l’inizio del campionato regionale: prima di varare i calendari è indispensabile conoscere il nome delle squadre ai nastri di partenza, includendo tra queste le escluse dal campionato d’ ”elite”.
Si rimane nell’attesa: un mese per decidere di varare il calendario delle prime quattro giornate.
Le squadre sono tante, metterle d’accordo tutte è un’impresa e, in fondo, le vacanze di Natale sono sacre.
A ridosso del quinto turno, a metà febbraio, ecco gli impegni per i successivi cinque. Ma ne mancano ancora due. Un altro mese per completare i quadri, senza tuttavia fornire date ed orari del girone di ritorno.
Solo alla conclusione del girone d’andata, ci si rende conto che il tempo necessario per chiudere il campionato nei termini prescritti è insufficiente. E ora?
Invece di trovare le date per turni infrasettimanali (forse era meglio farlo prima) ecco il colpo di genio: spezzare il campionato in due; in un sottogirone le migliori sei, nell’altro le rimanenti.
Può essere un’idea condivisibile, basta adottare criteri chiari, corretti, giusti. Si potrebbe, ad esempio, leggere cosa prevede il regolamento. Ma è, forse, troppo difficile.
Succede così che tra le due squadre classificate al sesto posto, l’ultimo valido per continuare a sperare nella qualificazione alla fase nazionale, viene “pescata” quella sbagliata,
In base a che cosa?
Scontro diretto? No: l’esclusa, infatti, lo ha vinto, per di più a casa dell’avversaria.
Classifica “avulsa” tra le prime sette? Ancora una volta, no: l’esclusa ha totalizzato tre punti più dell’avversaria.
Forse l’esclusa viene “penalizzata” per aver giocato più incontri tra le mura amiche? No: esattamente il contrario.
E allora? Differenza reti generale! Si sapeva fin dall’inizio? Assolutamente non pervenuto.
Quindi il criterio adottato si è basato sulla casualità.
Perché allora non si è scelta la squadra con più atleti biondi dagli occhi azzurri? Oppure, quella composta da giocatori con cognomi più lunghi?
Sarebbe stato più giusto.
In ultimo, una chicca: la classifica della “fase finale” tiene conto dei punti acquisiti nella "fase preliminare"; ma non quelli tra le squadre promosse, quelli di tutti gli incontri disputati, anche con le "escluse". La differenza reti, invece, riparte da zero. Pasticcio nel pasticcio.
Si conferma quindi il sospetto che i regolamenti siano un optional e la certezza che il caos regna sovrano.
Proteste? Poche, senza convinzione. In fondo, evidentemente, sta bene così. Ed allora si rinuncia a capire.
O meglio, si capisce benissimo che, in fondo, della pallanuoto giovanile importa poco a tutti.
Alla federazione che permette questi scempi.
Alle società che eleggono degli incapaci a rappresentarle e che permettono che questi, impunemente, curino i loro interessi e portino avanti discorsi fatti di niente.
Che sia ora di cambiare?

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