03/09/2011 -
Luca BittarelloHo avuto la fortuna di assistere e partecipare, ovviamente non in veste di giocatore dato la giovane età dei partecipanti, a questo meraviglioso torneo di beach waterpolo. E’ inutile negare che la stupenda cornice di questo paese abbia aiutato a rendere magico questo evento. Tutto contornato da queste tre torri, che racchiudono un paesino di mare, che nonostante il turismo e la modernità abbiano provato a renderlo un po’ più commerciale, un po’ più città, non perde mai la sua caratteristica più profonda di paese, di tradizione, di mestieri passati da padre in figlio, e tanto senso di appartenza.
E allora ecco che proprio i giovani di questo paese, si dividono in squadre, si rinforzano con giocatori provenienti da tutto il golfo dei poeti, e con qualche puro amatore o amico che con l’occasione può avvicinarsi a questo sport, e intraprendono delle bellissime partite cariche di agonismo ed entusiasmo. La cornice di pubblico diventa velocemente numerosa, genitori, parenti, amici, turisti di passaggio, curiosi, e insomma un po’ tutto il paese accorre e questo evento, che vede in finale fronteggiarsi due squadre capitanate proprio da due ragazzini del paese, così che il tifo si fa più caldo ed avvincente. Tutto finisce con il fischio finale, ed una grande festa. Non della squadra vincente ma di tutto il paese, di tutti i presenti, di tutti coloro che hanno giocato ed assistito ad un torneo così bello in un posto altrettanto magnifico, al quale sono particolarmente legato ed affezionato.
Tutto questo mi porta ad una riflessione, perchè la pallanuoto in estate si spegne, o sopravvive grazie a qualche volenteroso, che solo con la propria fatica organizza questi splendidi tornei di beach? Per poi vedere la piscine vuote un triste e freddo sabato di gennaio? Le nostre coste sono piene di posti magnifici e singolari come questo, e il caldo, l’estate, possono essere l’arma in più per questo sport che tanto soffre di non visibilità.
Ritornando al torneo comunque, un complimento a tutti, agli organizzatori, ai ragazzi, al pubblico e al paese che ha permesso di rendere ancora più speciale questo sport. L’unico rammarico? Non aver avuto l’età per essere stato in acqua anche io quella sera, ma penso di non essere stato l’unico.